Questo articolo non riguarda la cucina, né la ricetta del brodo di dado, e non dice se il "mattoncino salato" faccia bene o faccia male. Per approfondire tali tematiche troverete un link apposito a fondo pagina.
Questo articolo è solo un racconto di vita vissuta, sul mattino e i suoi odori straordinari.
Il risveglio è piacevole quando vivi a ridosso di un bosco, o meglio, di quello che la vegetazione è in grado di fare quando la si lascia libera, in un'area industriale dismessa. Tutti gli uccellini si danno appuntamento a partire dalle cinque, ed io che ho il sonno leggero, spesso e volentieri mi sveglio con loro, e ne sono contenta. Sono felice di svegliarmi presto soprattutto d'estate perché a quell'ora posso ancora provare l'effetto piacevole dell'aria fresca sulla pelle. Poche ore e inizia il forno.
Questa mattina tutto si è svolto secondo copione, tutto tranne l'atto finale, quello in cui mi alzo al richiamo della caffeina. E' cominciato con un vago sentore di cose familiari, è diventato invadente fino alla nausea, un odore sgradevole, fuori luogo, uno che non ti aspetti. Arriva alle narici e pensi "ma che cos'è, mi sembra di conoscerlo, non sarà.." e poi lo sai che cos'è e ci resti male e ti viene il disgusto perché di colpo sei tornato alla mensa scolastica, a mangiare paste scotte al formaggio e verdure che neppure il sommo Linneo riuscirebbe a classificare.
E' proprio lui, l'aroma di brodo di dado. Ma come, alle sette di mattina?